I TOP LEGAL DEL REAL ESTATE ITALIANO. A COLLOQUIO CON IL NOTAIO MONICA DE PAOLI, MEMBRO DEL COMITATO SCIENTIFICO DI REAL-ESTATE 4.0

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Monica De Paoli

E’ un piacere e un onore ospitare nel nostro osservatorio il Notaio Monica De Paoli, membro del Comitato Scientifico di Real-Estate 4.0.

PROFILO

Notaio in Milano, co-founder Milano Notai, con sede a Milano, Monica De Paoli è Membro della Commissione Terzo Settore del Consiglio Nazionale del Notariato, Membro del Consiglio direttivo di Assobenefit, Membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Fuori Quota, Vice Presidente del Consiglio di gestione del Comitato Officina.

Si occupa da sempre di real estate, seguendo SGR, fondi immobiliari, investitori istituzionali e fondazioni nell’acquisizione e dismissione di immobili abitativi, uffici, siti industriali, centri commerciali, strutture ricettive e di social housing, e nelle operazioni straordinarie legate all’attività immobiliare.

E’ stata docente al Master di specializzazione in materia di Management degli Enti non profit, a cura del Sole 24 Ore. Ha collaborato con Vita. E’ docente al Master giuristi di impresa dell’Università Bocconi di Milano.

Ha collaborato con la senatrice Annamaria Parente, relatrice al Senato delle leggi, su Codice del terzo settore e legge sul “Dopo di noi”. E’ stata direttore di Federnotizie, organo ufficiale dell’Associazione sindacale notarile. Autrice di numerose pubblicazioni (monografie, saggi, articoli, note per riviste giuridiche italiane).

Buongiorno notaio De Paoli, vuole raccontarci la sua giornata tipo in questa fase di emergenza Coronavirus?

Con le mie socie Giovannella Condò e Stefania Anzelini abbiamo deciso da subito di chiudere lo studio e optare per lo smartworking, garantendo la presenza solo per gli atti urgenti e indifferibili.

Ci siamo organizzate per lavorare da casa: moltissime call, riunioni via Skype, Zoom, Teams ecc, assemblee a distanza; molto supporto ai collaboratori, per garantire presenza e far sentire l’appartenenza ad un team “nella buona e nella cattiva sorte”. Abbiamo organizzato diversi webinar in materia immobiliare con Fimaa Milano, Lodi, Monza e Brianza, sul passaggio generazionale con l’Università Bocconi, Cattedra Aidaf-EY e Withers Studio Legale, e stanno per partire due cicli: sulle start up con ItaliaStartU e sugli enti non profit con CSV Milano.

Mi sembra un’esperienza faticosa ma anche stimolante: non credo che si ritornerà del tutto alle modalità di lavoro precedenti; resta il fatto che mai come adesso ho sentito quanto sia preziosa, specie nella mia professione, quella pienezza di scambio umano che è possibile solo in presenza.

Ho trovato anche spazi e tempi nuovi, per godermi questa casa che amo molto e frequento poco, a partire dal suo terrazzo che mi fa sentire al mare, di avere sempre al fianco la mia meravigliosa labradoodle (bellissimo osservarla alla scoperta di questa dimensione nuova anche per lei) di cucinare, di leggere, di seguire anche a distanza il mio maestro di yoga. Un grazie immenso va a mio marito che con grande aplomb ha accettato la riconversione a studio di una parte della casa e le camicie mal stirate.

 

Il 2019 ha chiuso registrando buoni segnali di ripresa del settore immobiliare. Che impatto prevede che avrà questa crisi in generale sull’andamento del mercato immobiliare?

E’ davvero difficile fare previsioni: tutti gli esperti di settore con cui collaboro mostrano opinioni differenti. Rispetto alle crisi economiche passate questa ha la particolarità di non risparmiare nessuna area geografica e di disegnare un quadro veramente incerto anche nel medio-lungo periodo.

Venendo da un anno molto positivo (per noi è culminato anche nell’inaugurazione del nuovo, grande studio di via Manzoni) questo blocco inaspettato sicuramente avrà un impatto pesante; la ripresa dipenderà molto dal contenimento del virus a livello internazionale, dagli aiuti pubblici e dalla disponibilità di credito anche dopo la fase emergenziale, ma soprattutto dal sentimento di fiducia e credibilità che l’Italia sarà in grado di trasmettere agli investitori.

Il mercato immobiliare ha molte anime: il retail -affitti e vendite- risentirà sicuramente della situazione di autentica paura causata dal Covid-19. Sarà interessante capire se il virus creerà nuovi trend sulle scelte di acquisto: molti parlano di case più grandi e iperconnesse ma anche di interi quartieri che si rivitalizzeranno. E soprattutto se e quanto impatterà sui prezzi di mercato: anche se, con disponibilità di credito, penso a effetti contenuti e comunque transitori.

Noto con sollievo che molte operazioni programmate non sono state per ora cancellate, anche se in alcuni casi sono oggetto di rinegoziazioni; e la sospensione/riduzione dei canoni impatterà molto sui fondi.

E’ facile dire che per l’Italia le priorità saranno Manifatturiero, Turismo e Cultura, ma non c’è settore che non vada profondamente ripensato, a partire anche da alcune strategie e politiche di sostegno:

– per riqualificare e gestire con più efficienza gli immobili destinati alla sanità e all’accoglienza di anziani e persone con disabilità (anche con lo strumento dei fondi);

– per rivalutare la ricchezza artistica e storica di tutto il territorio italiano, creando una rete  turistica che sostenga l’economia e di conseguenza il valore immobiliare.

Sono solo spunti, ma è inevitabile che il settore dovrà essere accompagnato e valorizzato; serviranno dosi massicce di innovazione, e un po’ in tutti i settori il sospirato ricambio generazionale.

 

Che tempi prevede per la ripartenza?

Il tempo, come ho anticipato, sarà un fattore determinante per la ripresa. Si avverte una diffusa voglia di ritornare alla normalità, di scacciare il ricordo del virus, di contenere le perdite subite in questi mesi di fermo. Molto farà l’andamento del Covid-19: se l’ondata dei contagi si fermerà o scenderà a livelli accettabili nei prossimi due o tre mesi, sarà un segnale importante. La politica -e il Parlamento- giocheranno un ruolo fondamentale; è giusto che lo rivendichino, ma dovranno interpretarlo molto meglio che in passato.

 

Cosa consiglia ai professionisti del settore?

Questo periodo durissimo è servito a tutti per pensare, per familiarizzare meglio con le tecnologie a disposizione e con le nuove forme di lavoro a distanza.

In particolare per il real estate abbiamo utilizzato procure ai nostri collaboratori per ridurre  la presenza in studio, ricorrendo al deposito del prezzo su conti escrow e a collegamenti video. Gli atti con più autentiche sono stati firmati a distanza con il supporto di altri colleghi. Ci sono spazi di miglioramento, con tecnologia da implementare, curando che vengano garantite certezza e legalità, valori distintivi  dell’attività di un notaio.

Ai professionisti del settore suggerisco di non perdere lo spirito creativo e di adattamento di questi mesi, perché ce ne sarà molto bisogno. Ma soprattutto credo nella collaborazione e nello scambio per comprendere meglio le esigenze del momento e trovare soluzioni coinvolgendo altri professionals: l’interdisciplinarità non vale solo per battere il Virus.

 

Ringraziamo molto la Dottoressa De Paoli per il tempo che ci ha dedicato  e per le riflessioni che ha voluto condividere con noi. 

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